Camilla Remondina - Se l’arte fosse un autunno deep - 2023

La mostra Eight Autumns, esposta presso IAGA Contemporary Art (Cluj-Napoca, Romania) dal 14 dicembre 2023 al 20 gennaio 2024, vuole essere un momento di sintesi e di restituzione del ciclo Organic Pictures avviato dall’artista Francesco Fossati a partire dal 2016.
Si tratta di opere su tela realizzate con la tecnica dell’ecoprint: attraverso un processo di bollitura, l’elemento vegetale - che esso sia una foglia, una radice, un ortaggio o una bacca - sprigiona i propri pigmenti così da imprimere permanentemente sul tessuto la forma, le venature e i dettagli, a volte in modo deciso ed altre più sfumato ed evanescente. Il materiale organico, quindi, non viene adoperato dall’artista come una sorta di timbro su cui applicare il colore, ma diventa unico medium pittorico.
Il risultato è una serie di composizioni dai pattern per lo più simmetrici, ottenuti dalle piegature del tessuto necessarie all’immersione in acqua durante la procedura di stampa, e dalle astrazioni geometriche solo all’apparenza in contrasto con le forme armoniose della Natura: questa coesistenza, infatti, incarna idealmente le proporzioni, l’equilibrio della sezione aurea regolatrice di tutti gli elementi.

Nel lavoro di Fossati, la stampa ecologica non si limita ad essere a minimo impatto ambientale solo nelle modalità, ma rispecchia questo principio anche nella scelta di supporti in stoffe biologiche, come cotone e lino, e persino del momento in cui cogliere le materie prime per non interromperne il ciclo vitale. Infatti, gli elementi utilizzati vengono raccolti esclusivamente appena prima di seccare, a volte anche da terra, in modo da conservare la linfa ancora al loro interno. Inoltre, questi provengono dall’accurata coltivazione biologica seguita dallo stesso artista oppure dalle strade e dai luoghi abbandonati in città dove effettua delle escursioni alla ricerca di piante alimurgiche e spontanee, le quali riescono a crescere nonostante l’eccessiva cementificazione condotta dall’uomo e simboleggiano la Natura che trova, si riappropria del proprio spazio.

Se nell’industria alimentare si cerca sempre più una destagionalizzazione dei prodotti soprattutto di origine vegetale, al contrario Fossati mira ad una stagionalità dell’arte, rispettando e lasciandosi guidare dai cicli naturali, motivo per cui alcune opere possono essere realizzate solo in determinati periodi dell’anno. Così ci ricorda i tempi, neanche troppo lontani, in cui erano il clima, le stagioni e l’alternanza giorno/notte a scandire la vita dell’essere umano.
Intraprendendo questa strada all’interno della ricerca artistica e non solo, grazie alla sua sensibilità, l’artista ha scelto di porsi come un ospite riconoscente nei confronti della Natura e in ogni dettaglio non manca di riconfermarsi coerente e sinceramente coinvolto nelle questioni legate all’ambiente, ad esempio attraverso l’accortezza di alimentare il proprio studio con fonti di energia sostenibili.

Per la buona riuscita della composizione è necessaria un’attenta guida da parte dell’artista ma, nonostante questo, egli ritiene di avere un ruolo marginale nella produzione poiché riconosce la dote e la “magia” della Natura che sa farsi arte ed è da sempre essa stessa opera d’arte. La stessa magia che avviene al dispiegamento, allo svelamento della tela, quando con sorpresa si scoprono e si esaminano le varie sfumature di colore e i particolari, in parte incontrollabili e imprevedibili, stampati indelebilmente. A questa meraviglia si somma lo stupore nel vedere come una pianta possa imprimere una traccia sul tessuto e rilasciare cromie inimmaginabili rispetto a come appare in natura. I ruoli sono quindi invertiti: la Natura è autore consapevole, origine e risultato, mentre Fossati diventa strumento, o forse medium, di tale operazione artistica.

Eight Autums si pone come un progetto puntuale, volto ad indagare con precisione le declinazioni assunte finora dal ciclo Organic Pictures, l’affinamento della tecnica dell’ecoprint e del pensiero alla base della sua poetica più recente. Per queste ragioni, ogni anno di produzione dal 2016 al 2023, ogni autunno appunto, è rappresentato da almeno un’opera della serie e lo stesso allestimento, delicato e pulito come il suo linguaggio, guida nell’analisi delle varie sfaccettature del lavoro.

Nella prima sala, la protagonista principale ed unica è la foglia del Sommacco.
Questa selezione di opere dimostra come lo stesso soggetto, la stessa pianta, possa dar vita a composizioni diverse. Persino nelle tonalità più intense o meno, calde o fredde - da qui il richiamo all’armocromia nel titolo del saggio - e nella resa della stampa si possono notare differenze che variano a seconda dell’anno di realizzazione o il luogo di raccolta, per via delle condizioni climatiche, del momento dell’anno, quindi del ciclo vitale, e anche dell’età della pianta. La tela stessa, soggetta alla bollitura, a volte assume colorazioni differenti spezzando così il ritmo della geometria ([] Sommacco, 2022).
Come un entusiasta botanico, Fossati ha costituito una sorta di erbario degli elementi naturali utilizzabili per questa pratica: non tutti hanno la stessa resa, alcuni nemmeno rilasciano il loro “inchiostro”, ma solo attraverso questi tentativi, o esperimenti se vogliamo vederlo come uno studioso, gli è stato possibile maturare maggiore consapevolezza e padronanza della tecnica in questi otto anni.

Il secondo ambiente, più spoglio alle pareti per concentrare l’attenzione sulle tre grandi tele che oscillano sinuosamente nello spazio centrale, è dedicato alla geometria e allo studio della composizione, costanti che, come si diceva inizialmente, riecheggiano in tutto il ciclo.
In alcune opere le simmetrie date dalle pieghe del tessuto si rivelano essere imprecise e, per questo, ancora più interessanti poiché permettono di vedere simultaneamente le due facce della stessa foglia, il suo lato più liscio e omogeneo e quello ricco di nervature (Triangles Liquid Amber, 2021). A volte, però, la tela non viene piegata su sé stessa e per questo motivo, dato che non presenta simmetrie definite, viene evidenziato l’intervento dell’artista nel costruire il disegno (Nocciolo, 2018) e nell’emulare l’ordine della simmetria (XXXX [eucalipto], 2020). In altri casi l’elemento naturale perde le sue sembianze iconiche, come l’avocado in Fuori Stagione (2023), per dare risalto alla struttura, modulare o meno, nella sua totalità.

Se in questa sala viene anticipato un impiego differente del tessuto, fluttuante nell’aria, entrando nell’ultima si coglie in modo predominante questo aspetto, oltre al tema dei contrasti tra pieni e vuoti sapientemente costruiti sia nelle composizioni che nell’uso del telaio.
La tela qui viene smembrata e ricomposta (Avocado Test A, 2022), lascia intravedere il telaio (Robinia, 2016/17) e ne accentua la sua presenza diventando anche cornice di sé stessa (rombo-dune [ortensia], 2020). Sempre per essere coerentemente a minimo impatto ambientale, il legno dei telai adoperati proviene da selvicoltura sostenibile, da filiera controllata o è di riuso.

Francesco Fossati non vuole riempire o tormentare aggressivamente le menti con problemi legati all’emergenza climatica, ma per primo intraprende questo lungo percorso di evoluzione attraverso piccoli gesti, silenziosi e costanti.
Con i suoi modi delicati, l’artista ci ricorda che siamo circondati e viviamo grazie alla Natura, ma non solo, ci siamo legati e ne facciamo parte.

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

Francesco Fossati, Eight Autumns, 2023, installation view presso IAGA Contemporary Art, Cluj Napoca, ph. Stefan Badulescu

 

Back to texts list